Cosa c’è in comune tra running e media intelligence?

Cosa c’è in comune tra running e media intelligence? Apparentemente poco.

Eppure noi di Ecostampa ci stiamo dedicando anche all’intrigante mondo della corsa; nulla di professionale, ovviamente, solo un gruppo di 20 colleghi che ha deciso di correre insieme la Lago d’Orta Night Run, una corsa affascinante in uno dei posti più belli d’Italia. Che sia tale è un parere personale, certo. Ma sfido chiunque a non farsi rapire completamente, anima e corpo, dall’intensità del Sentiero del Silenzio sull’Isola di San Giulio, da percorrere leggendo gli aforismi che scandiscono il cammino, ascoltando solo il rumore del lago e i rintocchi della campane del monastero benedettino di clausura rifondato dalla badessa Anna Maria Canòpi.

Sulle rive del lago ha iniziato la carriera il master chef Antonino Cannavacciuolo; Arturo Benedetti Michelangeli, fanatico della perfezione, ha scovato chi potesse accordargli il pianoforte come piaceva a lui; Gianni Rodari ha trovato, oltre la patria, l’ispirazione necessaria per catturare la fantasia dei bambini.

Partiremo il 17 giugno alle 22 precise da Orta San Giulio, tra le stupende vie acciottolate decorate dagli affreschi che punteggiano i monumenti storici dell’incantevole paesino; il sentiero ci porterà tra boschi di castagni, pievi romaniche, ville liberty, in alto tra le colline, sopra il lago trapuntato di mille luci, correndo all’imbrunire e poi nella notte rischiarata solo dalla torcia che ci accompagna nel bosco. Sedici chilometri e mezzo più tardi arriveremo al traguardo, stanchi, che dico stanchi, totalmente affranti, ma felici di avercela fatta.

Vorrei dire che è una storia simile a quella di tutti i nostri giorni di lavoro; OK, forse esagero, ma

i due ambienti si assomigliano più di quanto potrebbe sembrare.

Due mondi paralleli.

Anche una rassegna ha una scadenza, un traguardo da tagliare entro un tempo limite. E’ vero, a differenza della stampa il web è always on e anche radio e televisione sono praticamente a ciclo continuo, per non parlare dei social, ma ci sono comunque sempre scadenze da rispettare, tempi di consegna stringenti.

Come in una corsa ci si passa la staffetta, finisce il turno di notte della stampa e già da un paio d’ore sono arrivati i colleghi di Ecovideo, gli uffici dell’Analisi si popoleranno tra pochi minuti, e così via, piano per piano e reparto per reparto.

Una gara di running si percorre un passo alla volta, stringendo i denti, e anche noi misuriamo il nostro lavoro un ritaglio alla volta, incroci, corrispondenze, parole chiave e profili, rettilinei e curve del nostro percorso di ogni giorno.

La corsa perfetta non esiste; c’è sempre un imprevisto, un inciampo, un calo di zuccheri, una salita inattesa. Si misura, si capisce la causa, si cerca di migliorare per la prossima gara. Anche il nostro lavoro è continua mai finita ricerca di un optimum, perché ogni articolo è diverso da un’altro così come ogni salita ha un sapore diverso da quella che la precede e da quella che la segue.

Le Nike Zoom Vaporfly Elite

Le Nike Zoom Vaporfly Elite

Le scarpette di Bannister

Le scarpette di Bannister

Anche nel running la tecnologia sta entrando, prepotente. Una volta era un’attività dove contavano solo gambe e fiato, ma non è più così. Per capirlo basta mettere fianco a fianco le Nike Zoom Vaporfly Elite con cui sabato scorso, all’autodromo di Monza, tre super runner hanno provato a correre la maratona in meno di due ore, fallendo per una manciata di secondi; con le scarpette che vestiva Sir Roger Gilbert Bannister quando nel 1954, primo uomo nella storia, corse il miglio in meno di quattro minuti; per non parlare di Abebe Bikila che neanche ce le aveva, le scarpe, alla sua entrata solitaria nello Stadio olimpico di Roma nel 1960. Gambe, polmoni, sudore e sofferenza. Sicuramente la media intelligence è roba per uomini e donne in carne e ossa, se non hai forza, cultura e intuito meglio non scendere in strada; ma sempre di più le qualità delle persone sono sorrette e rinforzate da un mucchio di strane sigle ed espressioni: speech to text, clustering, sentiment analysis, image recognition, e così via, tecnologie sofisticate a potenziare e rendere più agevole il lavoro delle persone.

Insomma, le analogie sono più numerose di quanto si potrebbe sospettare. Sicuramente metteremo nella Lago d’Orta Night Run la stessa grinta e dedizione che mettiamo ogni giorno nel nostro mestiere.

Io arrivo in ufficio quando i colleghi del turno di notte finiscono il loro lavoro e in questi giorni li guardo in modo diverso; loro sono lì dall’una, hanno finito la fatica di oggi; nei loro occhi leggo la stessa soddisfazione di chi taglia un traguardo; anche stanotte le rassegne sono partite per tempo, così come il 17 giugno correremo fino alla meta come siamo abituati a fare, contro le difficoltà di ogni percorso, contro noi stessi e contro il cronometro.

Photo credits: me, nike.com, christies.com

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