Diritto all’oblio, va bene tutelarlo. Ma chi tutela il diritto al ricordo?

diritto oblio

Si parla tanto di diritto all’oblio, o diritto alla cancellazione.

E cosa fare quando invece sono loro, i Colossi del web, che cancellano i nostri contenuti, senza chiedere il permesso ma semplicemente “allertando” che lo stanno facendo?

Nel 2012 sono stata una delle “vittime” di Splinder: ve lo ricordate?

Fu la prima grande piattaforma italiana di Blog, sui cui scrivevano anche numerosi vip. Era nata nel 2001 da un gruppo di amici “smanettoni”: c’erano Marco Palombi, Francesco Delfino e Paolo Werbrouk di Tipic. Il successo fu travolgente e da lì in avanti decine di nuovi blog venivano aperti ogni giorno.

Tra tutti, il mio. Lo creammo quasi per gioco io e Oriana: Lo Sciacquone D’Argento, una sorta di TripAdvisor dei bagni pubblici, fossero pub, ristoranti, cinema, centri commerciali.

Un successo inaspettato

Erano gli anni della giovinezza, in cui si usciva tutti i fine settimana e spesso anche durante: non avevo famiglia e la scusa del blog era perfetta per cambiare locale ogni sera.

Le mie attitudini erano evidenti guardando il tipo di locale recensiti da me: diciamo che c’erano più karaoke che discoteche, senza dubbio.

I nostri nickname erano esplicativi: Lat Rina e Water Woman. Si può dire che le nostre recensioni avessero valore di certificazione.

Da semplice gioco diventò presto qualcosa di più: ci contattò un’azienda di lenti a contatto, che ci inviò dei prodotti in cambio dell’inserimento della pubblicità con un banner sul sito. Ci intervistarono in radio e ci citarono su diverse riviste e libri: addirittura nel marzo 2008, il giornalista Pietro Calabrese ci citò in un libro edito da Rizzoli, Il gioco delle Nuvole.

In un paragrafo dedicato alla “Semplificazione all’italiana” lo scrittore, ironizzando su come gli italiani amino invece complicarsi la vita, fa riferimento ai diversi tipi di sciacquone da noi recensiti.

Una cosa tanto semplice, per dirla tutta, poi così semplice non era.

Ci siamo espanse anche all’estero con l’aiuto di collaborazioni: nacque così Lo Sciacquone all’estero, con recensioni di bagni provenienti addirittura dall’Australia.

Ma si trattava pur sempre di un hobby, e con la vita che scorreva, tra lavoro ed impegni extra, iniziammo un po’ a trascurarlo. Diventammo più grandi, si usciva un po’ meno, le occasioni di recensire locali nuovi diminuivano. Tuttavia in quelle pagine web rimaneva comunque il ricordo di un periodo del nostro passato più recente, al quale attingere ogni tanto anche solo per sorridere.

L’era dei nuovi media e il declino di Splinder

Nel frattempo la concorrenza di piattaforme internazionali come Blogger e WordPress iniziò a mettere in difficoltà Splinder.

E poi ci fu l’avvento dei Social Network, che allontanò dalle piattaforme di blogging parecchi utenti, soprattutto quelli ai quali bastavano i 140 caratteri di Twitter, o ai quali bastava condividere con i propri amici su Facebook foto e pensieri.

Il concetto di blog rimase per chi aveva contenuti davvero editoriali da condividere. Non si parlava ancora di diritto all’oblio.

Il 30 Novembre 2011 ricevemmo una mail da Splinder: dal 31 gennaio 2012 tutti i blog collegati su questa piattaforma sarebbero stati cancellati. La procedura per salvare i dati non era semplice e, purtroppo, non riuscimmo più ad entrare nella piattaforma. Copiammo a mano quanto possibile spostandolo su altri blog (alcuni video li caricammo su Youtube, per esempio) ma i tempi erano stretti e, per quanto provammo a chiedere supporto, tutto il contenuto andò perduto.

Andarono perdute le recensioni, le foto.  I commenti dei curiosi, le risposte dei titolari dei locali che, talvolta, si riconoscevano nelle piastrelle rovinate delle foto postate. I video, che avevamo integrato successivamente per rendere più moderno il blog.
Soprattutto, andarono perduti i ricordi.

Della serata in pizzeria con gli amici, di quella volta al karaoke a duettare le canzoni di Massimo di Cataldo e Alessandro Errico. Della replica teatrale all’oratorio in quel paesino sperduto.

C’è il diritto all’oblio, è vero. Ma in questo caso avrei voluto esercitare il mio diritto a ricordare. E a non cancellare.

Diritto all’oblio vs Diritto al ricordo

Forse ispirati da noi, o forse semplicemente con un’idea simile alla nostra, nel 2017 nasce Trip Toilet con la relativa APP per trovare il bagno pubblico più vicino.

E se si cerca su App Store non è l’unica nel mondo: City Toilet Finder, Where WC, Flush, Wc Finder. Il concetto è quello della recensione unito alla geolocalizzazione.

Probabilmente aveva ragione chi avrebbe scommesso sulla nostra idea. Ci è mancato solo il coraggio.

Non ho rimpianti però: a me sarebbe bastato non perdere i miei ricordi sul web.

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