Il 13 febbraio si festeggia la Giornata mondiale della radio

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Sabato è il compleanno della radio. Il 13 febbraio 1946 è andato in onda il primo notiziario dell’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, che opera dal 1945 per mantenere la pace tra i Paesi membri. L’emittente si chiama UN News e, ancora adesso, informa quotidianamente in otto lingue, per oltre due mila stazioni partner in tutto il globo. Si tratta di una radio tematica, che aggiorna gli ascoltatori sulla cooperazione internazionale, esplora problematiche sociali, dal lavoro infantile al cambiamento climatico, dalla sanità alla violazione dei diritti umani in aree in via di sviluppo.

Da uno studio di fortuna, nel quartier generale delle Nazioni Unite, il primo messaggio che UN News ha inviato nel lontano ’46 è stato telegrafico: “Queste sono le Nazioni Unite che chiamano i popoli del mondo”. Da lì, l’emittente si è evoluta, producendo podcast da ascoltare su Soundcloud ed ottenendo riconoscimenti per contenuti d’interesse che realizza. Memorabile la medaglia d’argento al concorso internazionale di programmazione radiofonica di New York, per un documentario sulla prostituzione minorile.

UN News sta al passo con l’evoluzione dei media digitali. Dal 2014 ha lanciato l’app per dispositivi Android e iOs, in collaborazione con la piattaforma AudioNow. Ed è anche social, particolarmente attiva su Facebook (con 620 mila seguaci) e su Twitter (con 520 mila followers).

Come nasce la Giornata mondiale della radio

Le Nazioni Unite, da sempre, credono nel valore dell’etere come mezzo di comunicazione libero ed economico. In parti del mondo povere e con analfabetismo diffuso, la radio resta tutt’ora l’unico canale disponibile, in grado di raggiungere persone fragili ed isolate. Ricordiamo che poco meno della metà del pianeta, il 46 per cento della popolazione, ha vissuto l’autoisolamento senza connessione ad Internet, trovando nella radio una finestra sulla realtà. Per questo, nel 2011 l’UNESCO ha deciso di celebrarla, in occasione dell’anniversario dell’emittente fondata dall’ONU.

Ora più che mai, abbiamo bisogno di un mezzo umanista ed universale, vettore di libertà. Senza radio, il diritto all’informazione e alla libertà di espressione si indebolirebbero, così come la diversità culturale, poiché le emittenti comunitarie sono le voci dei senza voce.

Audrey Azoulay, direttore generale dell’UNESCO

L’educazione alla salute si fa via etere

Dove Internet non esiste, la radio è l’unica fonte di informazione e diventa indispensabile. Il quotidiano Avvenire, attraverso il reportage della giornalista Lucia Capuzzi, ha raccontato come due emittenti radiofoniche siano state in grado di contenere la pandemia, grazie ad una corretta educazione alla salute. Inaugurate con l’aiuto della CEI, la Conferenza episcopale italiana, e di Signis, Associazione cattolica mondiale per la comunicazione, durante l’emergenza sanitaria, le stazioni Paraclete in Liberia e Hekima in Tanzania trasmettono programmi ad hoc, spiegando in modo chiaro le modalità di contagio e le più elementari misure di prevenzione da adottare.

Senza Radio Paraclete, diretta dal “vescovo-giornalista” Anthony Borwah, e Radio Hekima, guidata da John Ndimbo, altro vescovo determinato, non sarebbe stato possibile sensibilizzare al Covid-19, arginando disinformazione e pregiudizi.

Illustrazione di Hazem Asif

L’invito dell’UNESCO

In occasione della Giornata internazionale della radio 2021, l’UNESCO ha invitato le emittenti a festeggiare la decima edizione della significativa ricorrenza. Come ogni anno, l’organismo internazionale ha scelto alcune tematiche di stretta attualità, da affrontare nel corso del palinsesto di sabato 13 febbraio.

  • Evoluzione. Il mondo cambia, la radio si evolve. Un medium resiliente e sostenibile.
  • Innovazione. Il mondo cambia, la radio si adatta ed innova, tra tecnologie digitali e mobilità.
  • Connessione. Il mondo cambia, la radio si connette. Il suo ruolo è fondamentale in occasione di catastrofi naturali, crisi socioeconomiche, epidemie, come quella che stiamo vivendo.
Giornata mondiale della radio: il banner dell’UNESCO

Il World radio day nel nostro Paese

Radiospeaker.it, la più grande radio-community d’Italia, ha organizzato per il 13 febbraio una diretta streaming su tutti i canali social del portale. Dalle 10 del mattino alle 18 si alterneranno conduttori, editori, fonici e professionisti del settore in un flusso di formazione ed intrattenimento che coinvolgerà emittenti nazionali, locali, web ed universitarie. Tra gli oltre cinquanta ospiti, Linus, direttore artistico di Radio Deejay, Daria Bignardi di Radio Capital, Albertino di m2o, Andrea Delogu di Radio Due, Alvin di R101.

L’evento di Radiospeaker.it

Una radio universitaria top della tecnologia

Tra le emittenti universitarie che parteciperanno alla diretta streaming del 13 febbraio, c’è Unica Radio, fondata dagli studenti di Cagliari. Si tratta della prima stazione universitaria in Italia che dal 2018 trasmette in DAB+, la tecnologia che, nel tempo, porterà tutte le radio ad essere connesse digitalmente, riducendo costi ed aumentando il proprio bacino territoriale.

Parte del team di Unica Radio

“Per noi – spiega Carlo Pahler – aderire alla Giornata mondiale della radio significa dare spazio ad un mezzo che ancora oggi unisce ed aggrega. Uno strumento potente che, anche durante il lockdown, è riuscito a far sentire sempre unita una comunità, dandole voce. Orgogliosi di contribuire all’iniziativa di Radiospeaker, per affrontare tre temi importanti: evoluzione, innovazione e connessione di un medium inossidabile.

Unica Radio è un laboratorio costante di sperimentazione del linguaggio radiofonico, in grado di stimolare la socialità. Il nostro claim è chiaro e racchiude la nostra mission: «Raccontiamo la città che cambia». Essere radicati nel territorio e documentarlo per noi è importante per creare il senso di appartenenza e la radio, a nostro avviso, per fare ciò è lo strumento migliore!”.

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