La challenge del Getty Museum: ricreare l’arte a casa

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Durante i mesi di lockdown, le iniziative nel settore dell’arte non sono mancate. Siamo stati straordinariamente sommersi da ciò che la creatività ha saputo mettere in campo, dalle visite virtuali ai musei di tutto il mondo, agli appuntamenti fissi con direttori che ci hanno aperto le porte delle loro case. Gli artisti hanno reagito con forza, come abbiamo raccontato sul nostro blog e hanno sperimentato il digitale, Carlo Ferretti ne è un esempio. Ma questo periodo è diventato occasione anche per svelare il lato fortemente ironico delle immagini.

La sfida creata “ad opera d’arte”

È il 25 marzo quando il Getty Museum, da una Los Angeles calata in una dimensione di immobilità per nulla fantascientifica, lancia una sfida dai suoi profili social, Facebook, Instagram e Twitter: i follower sono invitati a ricreare opere d’arte, restando tra le mura domestiche, a condividerne il risultato online con gli hashtag #gettychallenge, #gettymuseumchallenge, #betweenartandquarantine, #tussenkunstenquarantine.

Pochi suggerimenti e tanta immaginazione, ma se per caso le idee dovessero mancare o faticare ad arrivare, basta cliccare sul link che riporta alla collezione del museo e lasciarsi ispirare da tutto quel po’ po’ di arte che vive lì dentro.

getty museum arte

A onor del vero, l’idea di improvvisarsi artisti e di dar vita con una notevole dose di inventiva ai tableaux vivants non è per niente farina del sacco gettiniano. Tutto parte dalla mente di una ragazza che vive ad Amsterdam e che, assieme alle coinquiline, reinterpreta per gioco la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer. Un asciugamano blu in testa, uno spicchio d’aglio all’orecchio, che della perla ricorda solo il colore… e l’opera è fatta! Ma fatta così bene che, nel giro di qualche giorno, la nuova Ragazza con l’orecchino di perla viene non solo seguita sui social dal Rijksmuseum di Amsterdam, ma crea su Instagram l’account Tussenkunstenquarantaine (Tra arte e quarantena) che ad oggi, dopo solo due mesi e mezzo, conta più di 280 mila follower.

Non male per essere al suo primo quadro. E il Getty, che in quanto ad arte sa il fatto suo, non si è lasciato sfuggire l’occasione. Ha contattato la ragazza e ha rilanciato l’iniziativa con una campagna di buzz marketing molto divertente e, soprattutto, efficace.

I risultati della challenge

Un numero spropositato di persone ha accolto questa sfida: le opere create e pubblicate con i vari hashtag legati alla challenge e al Getty museum sono oltre centomila e il dato è tutt’ora in crescita. Dando un’occhiata ai risultati del traffico al sito del Getty Museum, dopo una flessione nella curva delle visite durante il mese di marzo, essa subisce un’impennata proprio a partire dalla fine del mese, quando parte la challenge. A conti fatti, il museo ha portato a casa un incremento di visite al sito di oltre il 100% in un solo mese. Senza contare gli articoli e le menzioni su riviste, quotidiani, dal Washington Post al New York Times.

Una perfetta campagna di buzz marketing

Al di là di strategie di comunicazione ben studiate e di piani editoriali riusciti, resta imprescindibile guardarsi attorno. È fondamentale seguire con interesse e curiosità quel flusso di contenuti che non ha più confini netti e definiti tra luoghi fisici e virtuali, tra chi produce e chi consuma, per fiutarli con lungimiranza e trarne qualcosa di buono. Riconoscere una buona idea, come ha fatto il Rijksmuseum di Amsterdam, può essere sicuramente stimolante per progetti futuri. Scommettere sull’iniziativa, come il Getty museum ha fatto, è quel passo in più che consente di raggiungere obiettivi nel breve periodo e impostarne altri per il lungo.

Che i social siano un luogo di user generated content non è una novità. Tuttavia, è altrettanto evidente che in questi mesi di lockdown i social siano stati un posto sicuramente più popolato e paradossalmente più “reale” di quel mondo sospeso al di fuori delle mura domestiche.

Tutto ciò dimostra, ancora una volta, come contenuti interessanti, raccontati da punti di vista insoliti, siano un’arma vincente. Il Getty ha ottenuto un traffico sul sito ragguardevole, cosa ne farà di questo risultato sarà la prossima scommessa che dovrà vincere. Perché va bene intrattenere, ma poi bisogna anche “mantenere”. Ci sono nell’aria diverse ipotesi, tutte molto interessanti, una mostra, un libro, o una realizzazione dal vivo… chissà, per ora è tutto un buzzzzz!

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