La Cina bandisce il poker online, partendo dai social media

La Cina sferra un duro attacco alle applicazioni di poker online.

Il giro di vite, che partirà con il divieto di promozione del gioco d’azzardo sui social media, avrà enormi implicazioni per l’industria cinese.

Secondo i report dei media locali, la nuova regolamentazione prevede che tutte le app che offrono qualsiasi format del gioco d’azzardo vengano chiuse e rimosse dagli app store entro il 1° di Giugno. Le stesse piattaforme social media come WeChat saranno obbligate ad interrompere la promozione di qualsiasi tipo di poker.

Dato che il poker in Cina esiste soprattutto grazie ai social media, il divieto potrebbe rivelarsi un colpo devastante per i giocatori e le aziende che li ospitano.

La notizia sorprende il settore

Boyaa Interactive, il cui Boyaa Poker Tour ospita i giocatori qualificati attraverso l’app online della compagnia, ha visto il prezzo delle sue azioni sprofondare del 12% subito dopo la notizia del blocco in arrivo.

Solo poche ore prima Boyaa aveva presentato la sua relazione annuale del 2017 affermando che “il Boyaa Poker Tour, la nostra competizione appositamente organizzata, si è svolta con successo nel quarto trimestre del 2017. Ha aumentato la consapevolezza del nostro marchio e la fedeltà dei giocatori, permettendoci di per continuare i nostri passi costanti verso il diventare un marchio di giochi di poker riconosciuto a livello internazionale. ”

La relazione di Boyaa continuava vantando un aumento del 73% del “ricavo medio per utente pagante” grazie al gioco Texas Hold’em su mobile. Davvero notevole se pensiamo che il Texas Hold’em (una versione di poker) rappresenta il 70% delle entrate di Boyaa.

Inside Asian Gaming è stato informato che Tencent, sviluppatore di WeChat, ha già rimosso la sua app World Series of Poker.

Ourgame, che possiede e gestisce il World Poker Tour, ha pubblicato una dichiarazione sul proprio sito Web in cui prometteva di esaminare e correggere le sue offerte di poker al fine di soddisfare i nuovi regolamenti.

La società ha aggiunto di essere stata responsabile della fornitura di centinaia di milioni di giocatori con “tornei ed eventi intellettuali di alto livello”.

Presto ne sapremo di più, perchè il quadro completo della nuova regolamentazione del governo Cinese non è stato ancora reso pubblico.

Ma tutto questo, era prevedibile?

La repressione arriva quasi tre anni dopo che le autorità cinesi avevano fatto irruzione e chiuso Nanjing Millions – un evento live di alto profilo co-organizzato da PokerStars e lo Star Poker Club di Pechino che aveva attratto 2.359 giocatori nell’aprile 2015.

Ma anche nel 2016 e 2017, le notizie dell’inasprimento delle misure contro il gioco d’azzardo in Cina non mancano.

Forse, se ognuna di queste società avesse monitorato da vicino il proprio settore con un servizio di media monitoring, poteva arrivare a questo momento con un buon piano B già in mano.

In Cina, come in ogni paese avanzato, esistono molteplici società di media monitoring. Alcune più spinte verso i media online ed altre che offrono lo spettro completo di monitoraggio, dalla stampa ai social media.

L’Eco della Stampa, in quanto membro fondatore di FIBEP (Federazione Internazionale di Società di Media Intelligence), mantiene buone relazioni con ognuna di questa realtà.

Anche quest’anno infatti saremo al FIBEP World Media Intelligence Forum per incontrare i nostri colleghi cinesi e ottimizzare le sinergie già in atto tra di noi.

Questo è quello che abbiamo imparato noi da questa storia: mai sottovalutare l’importanza del media monitoring!

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