La crociera diventa social. Navi anti-Covid ed ecosostenibili

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Un anno fa, il mondo si è fermato e la flotta crocieristica ha gettato l’ancora. Nessuno immaginava, allora, che cosa sarebbe successo. E pochi avrebbero scommesso sulla ripartenza in sicurezza delle grandi navi. È accaduto, invece, che dall’agosto 2020 ad oggi gli armatori si siano attrezzati, facendo viaggiare soltanto in Europa 400 mila persone. Ma non basta. Le compagnie italiane hanno varato un protocollo che, attualmente, viene studiato e perfino copiato dai grandi alberghi. E non è un caso se il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, appena insediato abbia voluto salire a bordo di una nave da crociera per dare un segnale chiaro e forte: le signore del mare sono sicure, oggi più che mai.

Vacanze in sicurezza

“L’industria delle crociere uscirà dalla crisi prima e meglio di altri settori – prevede Pierfrancesco Vago, Top Manager MSC e primo italiano a ricoprire la carica di presidente di Clia, Cruise Lines International, l’associazione globale degli armatori – perché è quella che ha investito di più nella lotta al Covid. Il Mediterraneo e l’Italia sono ripartiti molto bene già nel 2020. Gli Stati Uniti stanno sviluppando protocolli di sicurezza, utilizzando come modello il nostro. Faremo da guida, presto, anche all’Inghilterra, ad Israele ed agli Emirati. Segnali positivi stanno arrivando anche da Cina e Giappone”.

Pierfrancesco Vago

Tra i comparti dell’ospitalità, le crociere sono tornate di gran moda ed attraggono sempre di più i giovani che sono molto sensibili alle tematiche ambientali. Oltre alla comodità ed al divertimento, le compagnie oggi garantiscono l’utilizzo di navi che inquinano poco e adottano regole ferree contro lo spreco alimentare. I mezzi dell’ultima generazione, a propulsione Lng, come la tedesca Aida Nova e la nostra Costa Smeralda, sono paragonabili alle auto Euro 6. E pensate: a bordo di Sympony of the Seas, di Royal Carribean International, regina dei mari per grandezza, esistono sette quartieri. Il più spettacolare, Central Park, è un bosco realizzato con 12 mila piante vere!

Stop all’inquinamento e agli sprechi

Per evitare che tanto cibo venga gettato via, MSC ha ridotto la grandezza dei vassoi, ricorrendo al nudge, la “spinta gentile” che stimola comportamenti corretti. Costa fa servire su Smeralda le pietanze dal personale anche al buffet, mentre Virgin ha tagliato la testa al toro eliminando tutti i self-service. Oltre a questi accorgimenti, sulla navi da crociera è garantita la massima protezione sanitaria. Prima di partire, tutti gli ospiti nel terminal vengono sottoposti a tampone antigenico. Salendo a bordo, si entra in una sorta di “bolla” che garantisce il rispetto della salute per l’intera durata della vacanza. Il protocollo italiano prevede il distanziamento sociale, l’utilizzo della mascherina nelle aree pubbliche, l’applicazione di un braccialetto per tracciare i contatti e la discesa a terra solo per escursioni in aree sanificate.

Tutto questo non limita i piaceri della crociera. Grazie alla riduzione della capacità passeggeri, sulla nave in questo periodo si trovano maggiori spazi a disposizione ed è possibile andare al ristorante, assistere a rappresentazioni teatrali, utilizzare piscine, centri benessere ed area fitness. Si può fare, dunque, più di quanto sia concesso in terra ferma.

Il parco della nave Sympony of the Seas di Royal Carribean

Scorrendo gli elenchi delle prenotazioni, sembra proprio che la crociera continui ad esercitare il fascino che l’ha resa protagonista di tanti film. Sperimentata fin dall’Ottocento, la vacanza sulle onde è entrata nel cuore degli italiani negli anni ’60, quando il classico trasporto via mare andò in crisi per la concorrenza degli aerei. Gli armatori dovettero ripensare l’utilizzo delle loro navi e, dopo alcuni adattamenti, cominciarono a costruire nuove unità.

Lo stile italiano nel mondo

Ogni nave rispecchia lo stile di una nazione ed è configurata secondo i gusti del mercato al quale è destinata. Gli asiatici, per esempio, non amano prendere il sole, per questo le loro navi sono chiuse e dotate di ciò che prediligono: casa da gioco, negozi, karaoke. Ma la bellezza della crociera è data anche dagli equipaggi. Si possono trovare perfino 60 nazionalità in questi microcosmi dove ognuno rispetta gli usi, i costumi, la religione altrui.

Carnival Cruise Line ha la particolarità di utilizzare quasi esclusivamente ufficiali italiani, sia sul ponte di comando, sia in macchina. L’usanza risale agli anni ’70 quando la nostra compagnia transatlantica di bandiera, la Società Italia, ovvero l’Alitalia dei mari, stava dismettendo le sue navi per la crisi del settore. Sul mercato erano disponibili tanti ufficiali italiani, molto preparati sui mezzi a propulsione a turbina, il tipo con cui iniziò Carnival. Oggi, su ogni nave di questa compagnia si può pranzare al ristorante italiano “La cucina del capitano”, ammirando foto dell’Italia e dei nostri gloriosi comandanti alle pareti.

Costa Venezia

I villaggi naviganti offrono benessere, ma anche lavoro. Per la costruzione di una nave da crociera possono essere impiegati 8 mila operai, tra personale diretto e in appalto. In ogni viaggio si utilizza un equipaggio che può essere formato da oltre 2 mila addetti. Tenere ferme le navi provoca danni enormi. In disarmo caldo, cioè con l’equipaggio al completo, una unità può costare 3 milioni di euro al mese. In disarmo freddo, con personale al minimo, costa comunque 1 milione al mese, secondo calcoli effettuati dallo storico navale Matteo Martinuzzi, una delle voci più autorevoli in materia, salito a bordo di 161 navi da crociera.

Rosalba Scarrone, cruise blogger

Anche sui social media la crociera incontra migliaia di seguaci. Oltre alla pagine delle compagnie ed a quelle dei viaggiatori, abbiamo scoperto una cruise blogger che è diventata, ormai, un punto di riferimento per chiunque voglia partire e necessiti di consigli. Si tratta di Rosalba Scarrone, che amministra Liveboat.it ed ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti.

MSC Grandiosa, Atrium

Un forum crociere in digitale

Figlia di albergatori, Rosalba da ragazza detestava le crociere, pensando che fossero adatte soltanto alle persone pigre. Nel 2004, la svolta, dopo una crociera fatta con la sorella su Costa Romantica. Oggi Rosalba è un’imprenditrice che offre consulenza, scrive articoli e si sposta continuamente da un capo all’altro del mondo.

“Ho fondato Liveboat per il bisogno di condividere le mie emozioni – spiega – e scambiare esperienze con gli altri viaggiatori. Comunicare, per me, è sempre stato fondamentale. Da bambina lo facevo come radioamatore e mi appassionava parlare con persone che si trovavano in Australia o in Sudamerica, lontane fisicamente, ma vicinissime per interessi. Quando ho pensato al forum crociere, ho deciso di renderlo unico, facendo dirette dalle navi. Questa idea si è rivelata vincente, come quella di collegarlo ai social network. Scatto fotografie, scrivo, giro e monto video. Ma la cosa più difficile da fare è moderare i dialoghi tra persone che si connettono da ogni parte del  mondo”.

Reportage e dirette su Youtube

I reportage di Rosalba Scarrone sul canale Youtube hanno ottenuto, fino ad oggi, 4.6 milioni di visualizzazioni. Una fotogallery continuamente aggiornata e la diffusione di news utili offrono anche agli aspiranti crocieristi una guida impeccabile a qualsiasi itinerario. Competente ed aggiornata, Rosalba ormai conosce ogni angolo della terra e non intende fermarsi. Particolarmente attiva anche su Facebook, dove è seguita da quasi 14 mila persone, così come su Instagram con 23 mila followers. Numeri da record per una cruise blogger!

Rosalba Scarrone

Come darle torto? Soltanto svegliandosi in nave, al mattino, è possibile vedere un mare piatto che brilla come se tutte le stelle della notte precedente vi fossero cadute dentro. E s’impara a riconoscere gli oceani. Le onde dell’Atlantico che si gonfiano al largo della costa orientale degli Stati Uniti sono opache, mentre quelle intorno alla Giamaica sono trasparenti. Davanti alle isole Cayman l’acqua è blu elettrico, di fronte a Cozumel sembra viola. Succede anche questo in crociera.

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