Quali sono le applicazioni degli ologrammi?

ologrammi

Oggi gli ologrammi vengono spesso utilizzati per impedire la contraffazione a livello industriale, poiché i loghi e i “bollini” realizzati con questa tecnica sono molto più difficili da riprodurre.

Ma la ricerca corre veloce e apre prospettive nuove e ancora inesplorate: dal circo senza animali veri ai concerti delle star defunte, gli ologrammi hanno sempre più applicazioni. Ne parliamo in questo articolo.

L’olografia è stata inventata nel secolo scorso da Dennis Gabor, che ha vinto nel 1971 il premio Nobel per la fisica. Si tratta di una tecnica che consente di realizzare immagini tridimensionali per riprodurre fedelmente personaggi, ambienti e qualunque altro elemento realtà, senza che per vederli ci sia bisogno di un apposito visore, come accade invece per altre tecnologie. È un’illusione ottica, poiché essi non hanno una dimensione materiale.

Il termine ologramma deriva dalle parole greche “hòlos” (tutto) e “gràmma/graphèin” (grafico): il procedimento per la sua creazione è prima di tutto fotografico e permette di riprodurre immagini tridimensionali. In un primo momento, quindi, si ha a che fare con qualcosa di bidimensionale, seppure di difficile riproduzione, ma le applicazioni della proiezione 3D all’olografica stanno spingendo questa tecnologia verso orizzonti sempre nuovi, dipingendo scenari prossimi a quelli che un tempo erano confinati all’universo cinematografico.

Le tecniche di ultima generazione

Da tempo molti esperti sono a lavoro per affinare sempre più l’olografica 3D e trovare nuove applicazioni. Le ultime tecniche segnano un decisivo cambio di passo: in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Photonics, alcuni scienziati di un’università turca annunciano una vera e propria rivoluzione, che permetterebbe di realizzare ologrammi iper iperrealistici e privi di distorsioni.

Presentata come una “versione semplificata di un Holodeck” (il simulatore chiamato “ponte ologrammi” che in Star Trek permetteva di creare ologrammi 3D intorno ai personaggi), la tecnica risolverebbe l’empasse rappresentato dal fenomeno del cross-talk, ovvero le interferenze dovute al gran numero di immagini a due dimensioni necessarie per ottenere un ologramma. Le applicazioni previste dal team di scienziati sono le più disparate, compreso il controllo del traffico aereo, la microscopia e gli schermi per uso medico.

Gli ologrammi nell’industria dell’intrattenimento

L’industria cinematografica ha sfruttato gli ologrammi con grande successo, ma immaginare e ricreare su pellicola un mondo in cui l’olografia è già all’avanguardia è cosa ben diversa da applicarla nella realtà.

Se in film come Star Wars, Star Trek, S1m0ne, e molti altri, era possibile comunicare tramite immagini olografiche, proiettare scenari e avere un ampio margine di interazione, lontano dai grandi schermi subentrano le difficoltà materiale e le lacune tecnologiche. Eppure, anche per quanto riguarda l’intrattenimento dal vivo, la tecnologia sta già colmando, in parte, quella distanza.

Gli hologram tour, per esempio, sono già parecchio comuni. A breve partirà quello di Whitney Houston, ma non è che la punta di un grosso iceberg: la “resurrezione” olografica di star come il rapper Tupac, Micheal Jackson, Elvis Presley è già avvenuta. Un business fruttuoso, di fronte al quale, però, viene da chiedersi se sia giusto o meno portare questi cantanti e musicisti sul palco, in nome di un forse troppo abusato e travisato “the show must go on”.

Il circo senza animali veri

In Germania il Circo Roncalli ha già da tempo introdotto una grande innovazione: niente più animali in carne e ossa sotto il tendone, ma soltanto ologrammi, realizzati grazie a 11 proiettori. Un intrattenimento sempre più cruelty free, come testimonia anche l’apertura di Ocean Odyssey, un acquario virtuale ralizzato a New York del principe arabo Khaled bin Alwaleed, in cui non ci sono veri pesci. Un’esperienza immersiva tra suoni e proiezioni 3D, che il principe vuole portare in tutto il mondo.

Le tecniche olografiche sempre più avanzate potrebbero portare a vere e proprie rivoluzioni anche nel mondo della comunicazione: di recente, per esempio, Vodaphone Malta ha sfruttato la rete 5G per effettuare una chiamata olografica dimostrativa al Delta Summit in Ta’ Qali, grazie alla collaborazione con Nokia. Durante il concerto della Malta Philharmonic Orchestra, Rockestra, e Red Electrick, i cantanti Joe Roscoe e Lara Dimech si sono esibiti insieme ai musicisti, ma dal quartier genrale della Vodafone, a Luqa.

Cosa pensate delle applicazioni degli ologrammi all’industria dell’entertainment? Andreste a vedere un concerto con degli ologrammi? raccontatecelo nei commenti.

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