Quanto e come Google Arts & Culture aiuta i musei italiani

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“Google Arts & Culture è un’iniziativa nata nel 2011 per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo.”

Nel 2011 ebbi la fortuna di conoscere Valeria Gasparotti, addetta stampa del Museo della Scienza e della Tecnologia che mi introdusse alla realtà del lavoro in quel luogo magico. Fu lei che durante il mio periodo di stage mi fece scoprire quanto i suoi compiti andassero ben oltre le ordinarie competenze dell’ufficio stampa per come lo avevo immaginato.

Il prestigio del Museo, la grande ricchezza di opere e percorsi, le navi, i treni, il sottomarino, la grande organizzazione del team ma soprattutto la passione e senso di appartenenza di ogni persona lo rendevano e lo rendono ancora oggi un paradiso per la comunicazione della cultura in Italia.

Valeria Gasparotti

Oggi Valeria vive a Londra, ricopre il ruolo di Program Manager presso Google per l’area Arts and Culture e si è resa disponibile per rispondere ad alcune domande che possono essere interessanti per tutti noi appassionati di comunicazione.

Ciao Valeria! Intanto grazie per il tempo che ci dedichi con questa intervista. Come prima cosa siamo curiosi di scoprire in cosa consiste il tuo lavoro come Program Manager dell’area Arts and Culture.

Quanto l’esperienza presso l’ufficio stampa del Museo ti ha aiutato nel percorso che stai facendo all’interno di Google?

L’esperienza di ufficio stampa mi ha aiutato a conoscere le dinamiche e le regole della comunicazione più tradizionale nel settore culturale. Quell’esperienza mi ha permesso di conoscere i principi e le attività del lavoro nella comunicazione, che ho “esportato” nei lavori successivi quando il mio percorso si è spostato più sul digitale.
Il ruolo di ufficio stampa al Museo è particolarmente speciale perché mi ha permesso di osservare come un’istituzione museale operi a diversi livelli. L’ufficio stampa è forse la funzione che interagisce maggiormente con tutti i dipartimenti del museo, dalla curatela all’archivio, dal fundraising alle attività educative. Nel tempo ho imparato a conoscerne meglio struttura e obiettivi.

La capacità di comprendere come i musei funzionino e quali siano le necessità dei vari interlocutori nel settore con cui collaboriamo, è sicuramente uno degli elementi alla base del mio lavoro oggi a Google Arts & Culture.

Tu sai bene quanto sia importante e sentita la comunicazione nel campo della cultura in Italia. Quali sono per Google gli ambiti più importanti in termini di progetti e investimenti sul fronte della cultura nel nostro paese?

Google Arts & Culture è un’iniziativa nata nel 2011 per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo. In linea con la missione di Google di rendere l’informazione più accessibile, la missione di Google Arts & Culture è rendere la cultura mondiale accessibile a chiunque, ovunque. Con Google Arts & Culture si possono scoprire l’arte, la storia e le meraviglie culturali di tutto il mondo, partendo dai dipinti delle camere da letto di Van Gogh, al patrimonio di Porto Rico, dagli sport australiani al movimento per i diritti delle donne, ai templi Maya, fino alla cultura culinaria giapponese e le ferrovie indiane.
La piattaforma è disponibile sul web e tramite l’app di Google Arts & Culture per iOS e Android.

In Italia, Google Arts & Culture collabora con oltre 230 partner culturali, la più alta rappresentazione in Europa sulla piattaforma. Recentemente, istituzioni come il Palazzo del Quirinale o La Galleria Nazionale di Roma hanno digitalizzato con Google Arts & Culture i loro spazi e archivi. L’intento con questi progetti è quello di invitare a scoprire gli spazi iconici ma anche le collezioni altrimenti non accessibili al pubblico, come per esempio l’archivio dell’artista e critica Carla Lonzi.
Anche iniziative temporanee come Parma Capitale Cultura 2020-2021 trovano spazio sulla piattaforma al fine di preservare nel tempo installazioni e mostre. Inoltre, si possono trovare anche progetti dedicati a intere città d’arte e cultura come Milano e Napoli.

Naturalmente anche il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia è partner di Google Arts & Culture 🙂

La mostra digitale dedicata a Carla Lonzi

Si terranno prossimamente anche iniziative offline per fare community in modo da far conoscere i tanti plus che Google può garantire ai musei, istituzioni e mostre che veicolano il patrimonio artistico italiano?

Google Arts & Culture è una piattaforma che opera principalmente attraverso progetti digitali. La rete di partner della piattaforma viene coinvolta in progetti specifici, nazionali e internazionali, in cui le istituzioni possono co-curare contenuti e storie legate a temi culturali specifici.

Un esempio tra tanti è il progetto Klimt vs Klimt, la retrospettiva digitale dedicata a questo artista, che ha visto la collaborazione di 35 musei inclusa La Galleria Nazionale di Roma e Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Venezia.

Rispetto alle attivazioni offline, i musei partner della piattaforma sono liberi di utilizzare i contenuti digitalizzati attraverso le tecnologie di Google Arts & Culture e le funzionalità della piattaforma nei loro spazi fisici. Per esempio, durante la mostra Caravaggio Napoli tenutasi al Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2019, alcuni dei capolavori di questo artista che non potevano essere trasportati fisicamente al Museo, sono stati digitalizzati con Art Camera – la tecnologia Google Arts & Culture per la ripresa ad altissima risoluzione di opere d’arte – ed esposti “digitalmente” all’interno del percorso museale.

Ci sono differenze tra il lavoro che viene portato avanti in Italia e quello che tu presidi per l’area del Sud America?

Le differenze sono molto legate alle collezioni che le istituzioni dei vari paesi preservano e alle loro strutture interne. C’è però un tratto comune: le istituzioni con cui ho collaborato da entrambi i luoghi continuano a mostrare grandissimo entusiasmo e curiosità verso i progetti digitali. In alcuni casi, ho notato anche una simile evoluzione delle professioni più tradizionali dei musei: gli interlocutori operativi che lavorano alla costruzione della loro presenza su Google Arts & Culture sono proprio professionisti degli uffici comunicazione e stampa che estendono i loro interessi e compiti anche alle piattaforme digitali.

Sfide e opportunità: quale consiglio ti senti di poter dare ad un ufficio stampa che si trovi in difficoltà nella promozione della cultura in un territorio poco conosciuto?

Penso che il principale lavoro di ufficio stampa sia quello di raccontare le storie delle istituzioni di cui sono la voce e supportare i vari outlet nel trovare gli angoli più rilevanti per portarli verso un pubblico sempre maggiore. Gli strumenti a disposizione degli uffici stampa si sono moltiplicati negli ultimi anni, attraverso le molte piattaforme digitali a disposizione. Il digitale offre anche un’opportunità per fare rete con altre istituzioni del territorio e le diverse manifestazioni culturali dello stesso. Un esempio in questo senso è il progetto Argentina’s Table, un viaggio attraverso la diversità e la ricchezza della cultura gastronomica argentina sia nei centri urbani più iconici che nelle espressioni meno conosciute.

Grazie Valeria per il tuo tempo e complimenti per il grande lavoro che stai facendo!

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