Strategie di guerrilla marketing nel mondo della musica

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Se oggi la musica si ascolta in digitale, è offline che si alimenta. In un periodo in cui i concerti dal vivo sono un lontano ricordo, cantanti e musicisti provano ad incuriosire il proprio pubblico con forme innovative di comunicazione. A Milano, ad esempio, nel mese di febbraio, è scattata la “Gazzelle-mania”, grazie all’esperimento di guerrilla marketing, realizzato dal noto cantautore romano. Per lanciare il suo ultimo album, dal titolo “OK”, l’artista 30enne ha pensato bene di disseminare per il capoluogo lombardo copie dell’opera in vinile, racchiuse in tradizionali cassette antincendio, che riportavano l’imperativo che conosciamo: “Rompere in caso di emergenza”. E così è stato, perché qualche fan ha avuto il coraggio di saccheggiare la struttura per portare a casa il disco ed ascoltarlo in anteprima.

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L’album “OK” di Gazzelle sui Navigli di Milano

Missione compiuta, Gazzelle!

Su Instagram il cantante ha continuato a stuzzicare il pubblico, chiedendo che cosa stesse succedendo a Milano. Terreno migliore per l’uscita di un album musicale non poteva essere preparato.

Non è la prima volta che Gazzelle esce con una campagna di guerrilla marketing. Nel settembre scorso, il singolo “Destri” è stato svelato con la stessa originalità. Sempre a Milano e, stavolta, anche nella capitale, sono stati affissi manifesti che riportavano una breve scritta. “Non è colpa mia” si leggeva su sfondo bianco, senza altre indicazioni. Di prima battuta, molte le ipotesi stravaganti elaborate, dal “mea culpa” dei rispettivi sindaci all’atto estremo di un innamorato.

La risposta è arrivata dal cantautore, all’anagrafe Flavio Bruno Pardini, che in un post sui social media si è mostrato di fronte a quei cartelloni, svelando l’obiettivo: l’uscita del brano che contiene nel ritornello la frase “Non è colpa mia”.

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Gazzelle

Entrambi gli esempi dimostrano quanto sia importante alimentare la musica anche offline, con l’obiettivo di vendere, ma soprattutto di coinvolgere. Senza dubbio, le nuove generazioni consumano prevalentemente grazie allo smartphone, dalle canzoni alle serie televisive, dallo shopping sui canali di e-commerce alla lettura in digitale. Ma tutto questo non basta per emozionare. In un anno in cui gli artisti non sono saliti sul palco, alcuni di loro hanno escogitato forme non convenzionali per incontrare il pubblico e rendere quel legame un po’ più fisico.

Gli abbracci di Junior V invadono Bari

Un’altra campagna efficace di guerrilla marketing è stata ideata da Vincenzo Stallone, in arte Junior V, considerato una promessa della musica reggae italiana. Classe 1998 e di origine pugliese, l’artista ha diffuso il 14 febbraio, in ogni angolo di Bari, centinaia di poster illustrati, con un invito: “Stringimi più forte”, titolo di una canzone contenuta nell’ultimo album. Un’idea per celebrare il nuovo progetto, ma anche per mandare un messaggio d’affetto ai suoi fan.

“In tempo di distanziamento sociale, non possiamo abbracciarci come vorremmo – ha commentato Junior V – così, ho voluto, almeno virtualmente, trasmettere speranza nel giorno di San Valentino”. L’amore, filo rosso che lega i dieci brani che compongono il nuovo disco, è inteso non solo come sentimento romantico di coppia, ma anche come veicolo di empatia ed aiuto reciproco, di cui abbiamo bisogno in questo periodo.

“Stringimi più forte” di Junior V

Franco126 illumina Roma

Una serie di scritte luminose, accese a sorpresa sui ponti di Roma, sono la trovata di Franco Bertollini, in arte Franco126, cantautore innamorato delle rime. Così, l’artista ha annunciato il suo ritorno sulla scena dopo l’album d’esordio “Stanza singola” (2019), attraverso una scenografica azione di guerrilla marketing. Nel suo quartiere, Trastevere, in particolare sul ponte Sisto, per una notte il cielo non era trapuntato di stelle, ma di luci a led, con la scritta “Forse era un po’ meglio prima, ero un po’ meglio anch’io”, mentre sul nuovo ponte della Musica splendeva “E questa pioggia si stancherà e il tempo corre sui fili del tram” e sui vecchi archi di ponte Milvio aleggiava “Io avevo addosso gli stessi blue jeans e tu avevi in bocca le stesse bugie”.

Tutti versi tratti da “Blue jeans”, intimo singolo cantato assieme a Calcutta, uno degli artisti che, come Coez, Gianni Bismark e Carl Brave, condivide con Franco126 quella visione corale di una romanità semplice e quotidiana, non da “Grande bellezza”, ma altrettanto suggestiva.

Franco126

Una strategia sempreverde

Nato negli anni Ottanta in California, il guerrilla marketing, prima di essere una strategia pubblicitaria, è una ricerca di contatto con il proprio pubblico. Si deve a Jay Conrad Levinson, docente all’università di Berkley e creativo per le agenzie Leo Burnett e J. Walter Thompson, la pubblicazione del primo libro sul guerrilla marketing, che ha venduto oltre 21 milioni di copie nel mondo. Studenti di Levinson sono stati anche Bill Gates e Steve Jobs, che hanno portato, poi, Jay nello loro aziende per insegnare guerrilla marketing a quelle che sarebbero diventate due colossi, Microsoft ed Apple.

Il guerrilla marketing, spesso, è diventato sinonimo di azione eclatante che fa parlare di un determinato brand, o di un artista, come abbiamo visto, ma è ben altro. Si tratta di un mezzo per ottenere risultati convenzionali, come l’aumento del profitto, con mezzi (anche) non convenzionali. Nasce, soprattutto, per rispondere ad un’esigenza: fare marketing con un budget limitato.

Le linee guida di Jay Conrad Levinson

Tutt’oggi sono validi gli insegnamenti di Levinson, che si possono applicare in contesti differenti, sia quando si sponsorizza un brand, sia un prodotto o servizio, come la musica:

  • il guerrilla marketing è uno strumento adatto a chi non dispone di grandi budget;
  • l’investimento nel guerrilla marketing si fonda sul tempo, sull’energia e sull’immaginazione, anziché sul denaro;
  • l’azione è efficace in base al numero di nuove relazioni instaurate;
  • occorre dimenticare la competizione e concentrarsi sul modo di cooperare con altre tipologie di business;
  • il guerrilla marketing deve essere sempre una combinazione di diversi metodi di marketing;
  • dobbiamo utilizzare le tecnologie esistenti come strumento per rafforzare la comunicazione.

Tutte idee che permettono di ottenere il massimo risultato, spendendo il minimo. E si addicono, pertanto, ai giovani artisti oppure a chi è già famoso, ma vuole rompere gli schemi per promuovere la musica con originalità e in sinergia con il pubblico.

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